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Già, è così! Che lo si riconosca o no, anche oggi è l'ultimo giorno.
Ogni giorno passato è un dono del tempo che ci è riservato. Non è detto che domani sia così sicuro.
Diamo per scontato l'appuntamento a domani mattina, non ci poniamo alcun problema nè abbiamo
dubbi.
Siamo così sicuri d'esserci che trasferiamo questa pseudo-certezza al quotidiano. Siamo talmente
abituati, a quel risveglio mattutino, che fissiamo appuntamenti e scadenze anche a lunga distanza.
Poi, paradosso inqualificabile e superficiale, molte cose le facciamo per ''passare il tempo'' o,
addirittura, ''ammazzarlo''.
Come se fosse possibile... ammazzare il tempo, alla faccia della tracotanza e della superbia, per
non dire peggio.
Il tempo è la nostra unica ricchezza, quando lo ammazziamo o lo passiamo... ci stiamo
suicidando ad occhi bendati. Tanto domani è un nuovo giorno. Sicuro?
Abbiamo una strana sensazione della Vita, è così poca la consapevolezza dell'esistere (figuriamoci
dell'Essere) che ipotechiamo ciò che non ci appartiene, senza scrupoli e senza dargli importanza.
Il tempo è la Vita stessa, senza uno scompare l'altro, lo sappiamo bene. Ogni tanto, scoprire l'acqua
calda è utile.
Serve a farci apprezzare, stimare, qualificare ciò che, appare, abitudinario... normale.
Eppure, la nostra civilissima aggregazione umana, è basata sul tempo. Sì ma solo quello che, guarda
caso, è legato al denaro, al lavoro, all'interesse.
Bisogna farci più caso, stare più attenti, al tempo! La dicotomia tra quello che è il nostro, da passare
o da ammazzare e il tempo che è denaro, è come vivere due vite e due tempi paralleli e contrari.
Uno in ''perdita'' e l'altro in ''profitto''. Ma se è uno solo, cosa e quale viviamo?
L'argomento non mi pare da poco e sono sereno nell'affermare che non ho perso il ''mio'' tempo
nello scriverlo.
E tu/voi, avrete ammazzato il tuo/vostro nel leggerlo?
A domani!Forse... chissà...!
© Guerriero Zen
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